Incidente gravissimo per Lascorz
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
Forza Joan!!
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
NACE72 ha scritto:
FORZA JUMBO ...!!!
Che la vita continua...!!!!!!!
"E ricordatevi...meglio bannato che diffidato!"res'docet
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
Il Kawasaki Racing Team ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui riporta gli ultimi aggiornamenti sullo sfortunato pilota spagnolo Joan Lascorz, vittima di un gravissimo incidente lo scorso 2 Aprile a Imola durante il lunedì di test post-gara della Superbike. Come già riportato in precedenza, Joan è attualmente ricoverato presso l’Istituto Guttmann, una struttura specialistica vicino a Barcellona dove sta proseguendo nel suo programma di recupero e di adattamento alla sua nuova vita. Secondo quanto riportato dal comunicato, Joan lascerà questo centro entro la metà di Settembre.
Lascorz ha subito una lesione del midollo spinale all’altezza della vertebra C6 a causa di un urto accidentale contro un muro di cemento, con conseguente dislocazione della stessa vertebra C6 e lesione irreversibile del midollo spinale. Il pilota ha sofferto una paralisi di tipo tetraplegico, non ha mobilità nelle gambe, nella zona addominale e nelle dita, ma avverte delle sensazione alle dita delle mani. Lascorz ha conservato una certa mobilità per quanto riguarda viso, collo, braccia, spalle, gomiti e polsi, mantenendo comunque il 100% delle sue facoltà mentali.
Da un’analisi dei dati in possesso del team e da quanto raccontato dallo stesso Lascorz, le cause del tragico incidente sembrano ora essere più chiare, come conferma il numero uno del team Guim Roda: “Joan ha perso il controllo della moto entrando in una curva a destra in quinta marcia, dopo un lungo rettilineo, con la ruota anteriore leggermente sollevata da terra. Quando questa è tornata in contatto con l’asfalto ad alta velocità, con la moto leggermente inclinata, Joan ha perso il controllo del mezzo ed è uscito di pista. Joan aveva appena fatto una serie di buoni tempi sul giro, e stava per abbassare il tempo più veloce della giornata contando tutti i piloti in pista.” Secondo quanto riportato dal comunicato, le lesioni riportate non sono il risultato della caduta in sè ma deriverebbero dal fatto che Lascorz ha colpito una parete non protetta vicino alla pista a quasi 200 km/h. Seguono le dichiarazioni di Lascorz.
“Quello che mi è successo è un vero peccato - ha detto Lascorz nell’ambito dello stesso comunicato - Non saprei dire se si è trattato di sfortuna o se le condizioni a Imola non erano adatte per una moto da 240 CV, ma in ogni caso è stata senza dubbio la fine della mia carriera come pilota SBK, e anche di un certo periodo della mia vita. E’ una situazione molto difficile e devo essere molto forte per andare avanti. Voglio ringraziare per il grande sostegno tutti i piloti sia in SBK che in MotoGP, e anche di tutte le altre categorie. E voglio anche ringraziare tutti i fans delle corse, i motociclisti dilettanti e professionisti che mi hanno dato prova del loro affetto. Le visite di Albert Llovera, Filippo Preziosi, Oscar Lanza, Isidre Esteve e Pau Bach e le conversazioni che ho avuto con loro sono state di immensa importanza per me.”
“Voglio anche ringraziare gli innumerevoli medici e infermieri che si sono presi cura di me alla Clinica Mobile SBK e presso l’Ospedale Maggiore di Bologna. Un grazie va anche al reparto terapia intensiva e all’unità lesioni spinali dell’ospedale Vall d’Hebron e quì all’Istituto Guttmann: in tutti questi luoghi sono stato trattato come un re. Grazie anche alle Federazioni Motociclistiche catalana e spagnola, e anche sedie a rotelle Panthera per tutto il supporto che mi stanno dando. Ma soprattutto ringrazio tutta la mia famiglia: mio padre Juan che sta attraversando un periodo difficile, quasi peggio del mio, mia madre Maribel, i miei fratelli e sorelle, i miei zii, cugini, amici e compagni di squadra, che sono sempre stati tutti con me in ogni momento.”
“Una volta fuori dal Guttman dovrò ripensare profondamente alla mia vita e cercare le risorse economiche adatte alla mia nuova situazione, e non sarà così facile. Dovrò trovare nuovi obiettivi per continuare a essere felice, ma certamente non ci sarà la stessa intensità di prima. A volte sento in me una grande tristezza per come tutto sia cambiato così rapidamente, e tutto a causa di quel muro: ho tanti pensieri nella mia testa su quello che è successo. A volte penso con ottimismo a ciò che mi riserva il futuro, ma ci saranno molte cose che dovrò re-imparare da capo. Non è stato facile raggiungere il livello a cui ero arrivato, e quello era il risultato dei molti sforzi profusi da tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile tutto ciò, da quando ho smesso di consegnare pizze a 18 anni con una moto 50 cc e ho iniziato la mia carriera di pilota. E’ un’ingiustizia molto triste, ma devo affrontarla nel miglior modo possibile. Si tratta di un tipo di infortunio che non solo ti tiene lontano dalle corse, ma ti segna per tutta la vita, ed è un qualcosa con cui dovrò convivere con per sempre.”
“Quando i miei amici decisero di fare il badge con il numero 17 che simboleggiava il mio recupero, non avevo pensato neanche per un momento all’impatto che avrebbe avuto e al sostegno avrei ricevuto in questi mesi. Vedere così tanta gente esprimere solidarietà nei miei confronti ma ha dato tanta forza, e li ringrazio tutti dal profondo del mio cuore. Sono rimasto sorpreso nel vederlo esposto da Rossi, Dovizioso, Crutchlow, Hayden, Pedrosa, Espargaro, Hernandez, Lorenzo e molti altri ancora in MotoGP, se non tutti. E poi Marquez, Espargaro, Rabat, Rins e molti altri piloti, molti dei quali adesso non riesco neppure a ricordare. E poi ci sono anche alcune squadre che hanno messo l’adesivo sulle loro carene: il Catalunya Caixa Repsol di Alzamora, o il Team Pons, che lo sta usando tuttora, e molti altri che ho certamente dimenticato di menzionare. Sono stati distribuiti più di 10.000 adesivi, e questo è un punto di orgoglio per me.”
“In SBK penso che lo utilizzino tutti i piloti: Checa, Haslam, Smrz, Sykes, il mio sostituto Loris Baz, Biaggi che lo ha messo vicino al suo monitor nel box, Rea, Melandri, Salom che lo ha usato per decorare metà della sua moto. Nel mio Kawasaki Racing Team lo si vede sui computer, sulle moto e nei box, mentre il team ufficiale BMW lo ha messo sulla parte anteriore delle carene. E poi Sofuoglu, Morais e tutta la famiglia Kawasaki, Kawasaki STK600 e STK1000, oltre naturalmente a tutti i piloti STK. Ringrazio anche Fujiwara e Akira Yanagawa in Giappone, in quanto hanno il badge in ogni gara, e il Japanese Green Team, che lo ha messo sulle moto. Honda Spagna lo ha messo sul suo sito web, molti amici piloti del CEV lo usano, e ce n’è anche uno largo un metro all’ingresso del circuito Aragon Motorland. Grazie all’iniziativa di Solo Moto che lo ha regalato insieme con la rivista, e a Motocard e Kawasaki che l’hanno finanziata. E ringrazio tutti i media che si sono interessati a me e hanno raccolto mie notizie nonostante il mio prolungato silenzio.”
“Molti motociclisti mi ha mandato e-mail con foto per incoraggiarmi, e anche se non rispondo a tutti leggo tutti i messaggi! E a tutti voglio dire: Grazie tante! Voglio dire qualcosa anche a tutti coloro che mi hanno invitato a vari eventi a cui non ho poi partecipato: questo è perché voglio prima capire la mia nuova situazione. Ed è per lo stesso motivo che voglio rimanere rilassato e condurre una vita privata per un pò, ma senza rinunciare a ciò che Joan Lascorz potrebbe fare nel mondo delle due ruote, di cui sono molto orgoglioso, che ho vissuto e che mi ha regalato riconoscimenti in tutto il mondo. Grazie a tutti per tutte le espressioni di sostegno!”
A partire da Settembre, per un anno Joan sarà impegnato nell’adattamento alle sensazioni e allo stile di vita al di fuori dell’Istituto Guttmann, analizzando quello che potrà essere il suo futuro a lungo termine. Fino ad ora tutte le comunicazioni relative Lascorz sono state rilasciate dal Racing Team Provec, la società responsabile della gestione del Kawasaki Racing Team, ma da ora in poi il tutto sarà organizzato in modo diverso, attraverso il sito web http://www.joanlascorz.com, che sarà presto completamente aggiornato. Il team Kawasaki inoltre chiede che tutti i piloti, i team e tutte le persone coinvolte nel mondo del motociclismo sportivo di continuare a esporre il badge di Joan fino alla fine della stagione: questa iniziativa si è rivelata di grande importanza per lo spirito e le speranze di Joan, preservandone l’immagine da pilota. Nelle parole del team, questo aiuta a Lascorz di continuare a pensare come un pilota, con quello spirito ambizioso e combattivo di cui ora più che mai avrà bisogno
Lascorz ha subito una lesione del midollo spinale all’altezza della vertebra C6 a causa di un urto accidentale contro un muro di cemento, con conseguente dislocazione della stessa vertebra C6 e lesione irreversibile del midollo spinale. Il pilota ha sofferto una paralisi di tipo tetraplegico, non ha mobilità nelle gambe, nella zona addominale e nelle dita, ma avverte delle sensazione alle dita delle mani. Lascorz ha conservato una certa mobilità per quanto riguarda viso, collo, braccia, spalle, gomiti e polsi, mantenendo comunque il 100% delle sue facoltà mentali.
Da un’analisi dei dati in possesso del team e da quanto raccontato dallo stesso Lascorz, le cause del tragico incidente sembrano ora essere più chiare, come conferma il numero uno del team Guim Roda: “Joan ha perso il controllo della moto entrando in una curva a destra in quinta marcia, dopo un lungo rettilineo, con la ruota anteriore leggermente sollevata da terra. Quando questa è tornata in contatto con l’asfalto ad alta velocità, con la moto leggermente inclinata, Joan ha perso il controllo del mezzo ed è uscito di pista. Joan aveva appena fatto una serie di buoni tempi sul giro, e stava per abbassare il tempo più veloce della giornata contando tutti i piloti in pista.” Secondo quanto riportato dal comunicato, le lesioni riportate non sono il risultato della caduta in sè ma deriverebbero dal fatto che Lascorz ha colpito una parete non protetta vicino alla pista a quasi 200 km/h. Seguono le dichiarazioni di Lascorz.
“Quello che mi è successo è un vero peccato - ha detto Lascorz nell’ambito dello stesso comunicato - Non saprei dire se si è trattato di sfortuna o se le condizioni a Imola non erano adatte per una moto da 240 CV, ma in ogni caso è stata senza dubbio la fine della mia carriera come pilota SBK, e anche di un certo periodo della mia vita. E’ una situazione molto difficile e devo essere molto forte per andare avanti. Voglio ringraziare per il grande sostegno tutti i piloti sia in SBK che in MotoGP, e anche di tutte le altre categorie. E voglio anche ringraziare tutti i fans delle corse, i motociclisti dilettanti e professionisti che mi hanno dato prova del loro affetto. Le visite di Albert Llovera, Filippo Preziosi, Oscar Lanza, Isidre Esteve e Pau Bach e le conversazioni che ho avuto con loro sono state di immensa importanza per me.”
“Voglio anche ringraziare gli innumerevoli medici e infermieri che si sono presi cura di me alla Clinica Mobile SBK e presso l’Ospedale Maggiore di Bologna. Un grazie va anche al reparto terapia intensiva e all’unità lesioni spinali dell’ospedale Vall d’Hebron e quì all’Istituto Guttmann: in tutti questi luoghi sono stato trattato come un re. Grazie anche alle Federazioni Motociclistiche catalana e spagnola, e anche sedie a rotelle Panthera per tutto il supporto che mi stanno dando. Ma soprattutto ringrazio tutta la mia famiglia: mio padre Juan che sta attraversando un periodo difficile, quasi peggio del mio, mia madre Maribel, i miei fratelli e sorelle, i miei zii, cugini, amici e compagni di squadra, che sono sempre stati tutti con me in ogni momento.”
“Una volta fuori dal Guttman dovrò ripensare profondamente alla mia vita e cercare le risorse economiche adatte alla mia nuova situazione, e non sarà così facile. Dovrò trovare nuovi obiettivi per continuare a essere felice, ma certamente non ci sarà la stessa intensità di prima. A volte sento in me una grande tristezza per come tutto sia cambiato così rapidamente, e tutto a causa di quel muro: ho tanti pensieri nella mia testa su quello che è successo. A volte penso con ottimismo a ciò che mi riserva il futuro, ma ci saranno molte cose che dovrò re-imparare da capo. Non è stato facile raggiungere il livello a cui ero arrivato, e quello era il risultato dei molti sforzi profusi da tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile tutto ciò, da quando ho smesso di consegnare pizze a 18 anni con una moto 50 cc e ho iniziato la mia carriera di pilota. E’ un’ingiustizia molto triste, ma devo affrontarla nel miglior modo possibile. Si tratta di un tipo di infortunio che non solo ti tiene lontano dalle corse, ma ti segna per tutta la vita, ed è un qualcosa con cui dovrò convivere con per sempre.”
“Quando i miei amici decisero di fare il badge con il numero 17 che simboleggiava il mio recupero, non avevo pensato neanche per un momento all’impatto che avrebbe avuto e al sostegno avrei ricevuto in questi mesi. Vedere così tanta gente esprimere solidarietà nei miei confronti ma ha dato tanta forza, e li ringrazio tutti dal profondo del mio cuore. Sono rimasto sorpreso nel vederlo esposto da Rossi, Dovizioso, Crutchlow, Hayden, Pedrosa, Espargaro, Hernandez, Lorenzo e molti altri ancora in MotoGP, se non tutti. E poi Marquez, Espargaro, Rabat, Rins e molti altri piloti, molti dei quali adesso non riesco neppure a ricordare. E poi ci sono anche alcune squadre che hanno messo l’adesivo sulle loro carene: il Catalunya Caixa Repsol di Alzamora, o il Team Pons, che lo sta usando tuttora, e molti altri che ho certamente dimenticato di menzionare. Sono stati distribuiti più di 10.000 adesivi, e questo è un punto di orgoglio per me.”
“In SBK penso che lo utilizzino tutti i piloti: Checa, Haslam, Smrz, Sykes, il mio sostituto Loris Baz, Biaggi che lo ha messo vicino al suo monitor nel box, Rea, Melandri, Salom che lo ha usato per decorare metà della sua moto. Nel mio Kawasaki Racing Team lo si vede sui computer, sulle moto e nei box, mentre il team ufficiale BMW lo ha messo sulla parte anteriore delle carene. E poi Sofuoglu, Morais e tutta la famiglia Kawasaki, Kawasaki STK600 e STK1000, oltre naturalmente a tutti i piloti STK. Ringrazio anche Fujiwara e Akira Yanagawa in Giappone, in quanto hanno il badge in ogni gara, e il Japanese Green Team, che lo ha messo sulle moto. Honda Spagna lo ha messo sul suo sito web, molti amici piloti del CEV lo usano, e ce n’è anche uno largo un metro all’ingresso del circuito Aragon Motorland. Grazie all’iniziativa di Solo Moto che lo ha regalato insieme con la rivista, e a Motocard e Kawasaki che l’hanno finanziata. E ringrazio tutti i media che si sono interessati a me e hanno raccolto mie notizie nonostante il mio prolungato silenzio.”
“Molti motociclisti mi ha mandato e-mail con foto per incoraggiarmi, e anche se non rispondo a tutti leggo tutti i messaggi! E a tutti voglio dire: Grazie tante! Voglio dire qualcosa anche a tutti coloro che mi hanno invitato a vari eventi a cui non ho poi partecipato: questo è perché voglio prima capire la mia nuova situazione. Ed è per lo stesso motivo che voglio rimanere rilassato e condurre una vita privata per un pò, ma senza rinunciare a ciò che Joan Lascorz potrebbe fare nel mondo delle due ruote, di cui sono molto orgoglioso, che ho vissuto e che mi ha regalato riconoscimenti in tutto il mondo. Grazie a tutti per tutte le espressioni di sostegno!”
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
Si, per il momento a parte le dita nuove praticamente tutto il busto, ne parlavano anche su motosprint qualche tempo fa!ninjadeb ha scritto:Avevo già letto tetraplegico, ma mi sembra che le muova le braccia
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
Quindi non è accaduto all'uscita dalla Tosa ma sullo scollinamento della Piratella...Axloide ha scritto:...Joan ha perso il controllo della moto entrando in una curva a destra in quinta marcia, dopo un lungo rettilineo, con la ruota anteriore leggermente sollevata da terra. Quando questa è tornata in contatto con l’asfalto ad alta velocità, con la moto leggermente inclinata, Joan ha perso il controllo del mezzo ed è uscito di pista...
Se lì c'era veramente un muro non protetto quelli dell'autodromo dovrebbero essere rincorsi con il bastone.
Comunque, al di là della sfiga, ho sentito dire che aveva problemi ad una spalla. Con meno forza non è riuscito a contrastare la chiusura dello sterzo e poi...
Paolo
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
che bella notizia!!
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Re: Incidente gravissimo per Lascorz
"E ricordatevi...meglio bannato che diffidato!"res'docet
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