Provincia di Arezzo: Autovelox oscurati.
Inviato: 01 lug 2009, 11:02
Arezzo, 56 dei 59 apparecchi sono
fuori norma e posti a breve distanza
l'uno dall'altro. “Multe legittime solo
se contestate subito dalla municipale”
DIEGO D'IPPOLITO
AREZZO
Sono bastati pochi sacchi neri e qualche corda al prefetto di Arezzo, Salvatore Montanaro, per oscurare 56 dei 59 autovelox piazzati lungo le strade della provincia. Una decisione che ha suscitato nell’opinione pubblica pareri discordanti. All’esultanza dei cittadini, si è unito il coro di sì degli amministratori dei comuni interessati al provvedimento. Un sì perentorio, contro una politica di bilancio che fa troppo affidamento sulla posta che recita l’intestazione: «autovelox». Un fiume di reazioni che ha colto di sorpresa persino il prefetto Salvatore Montanaro, che come racconta ha agito solamente «nel rispetto delle regole». Ovvero: nel decreto di deroga alla contestazione immediata della multa, non rientra nessuno o quasi degli autovelox installati nel territorio provinciale. E’ utile ricordare che un autovelox può essere montato stabilmente, solo se è possibile vedersi contestata la multa in diretta. «Periodicamente – spiega il prefetto – eseguiamo una ricognizione e monitoriamo attentamente tutte le strade della provincia. A settembre la nostra ricognizione è ripartita, sapendo che dovevamo tenere conto dei 1300 ricorsi giunti in un anno».
Sono i ricorsi dei cittadini che non avevano alcuna intenzione di pagare, fino a portare i comuni di fronte al giudice di pace. Un campanello d’allarme che ha fatto sobbalzare il prefetto, che da solo un anno ha preso servizio nella piccola cittadina aretina. «Abbiamo chiesto ai Comuni di informarci sulla dislocazione delle macchinette e di illustrarci se rispettassero o meno il decreto in deroga alla contestazione immediata». In qualche modo i Comuni sono stati spinti ad auto-accusarsi, perché le risposte dovute al prefetto sono risultate ammissioni di mancato rispetto delle regole. Regole che tra l’altro, non sono nemmeno troppo stringenti: «Le strade – continua il prefetto – devono essere di tipo “b” o “c“ ovvero: urbana a scorrimento veloce o extraurbana. In secondo luogo, devono essere rispettati gli indici d’incidentabilità», ovvero le strada non devono risultare troppo insidiose. Condizioni assenti in 56 casi su 59. E allora non è rimasto altro che disattivare gli apparecchi e aspettare che strade di campagna diventino per magia a scorrimento veloce.
«Ci vorrà del tempo - aggiunge Montanaro - perché queste condizioni siano rispettate». Rimane tuttavia un interrogativo: perché questi apparecchi sono stati montati se non rispettavano le normative? Sull’argomento il prefetto Montanaro glissa, perché sarebbe necessario rivedere l’operato di chi lo ha preceduto. Intanto negli anni in cui Montanaro lavorava a Catanzaro, nella Toscana dai paesaggi incantevoli, nella meravigliosa vallata casentinese, gli amministratori hanno piazzato autovelox ogni 6 mila abitanti. Ora quegli stessi comuni sono i maggiormente interessati nella vicenda o meglio, i maggiormente penalizzati.
Innanzitutto l’alto Casentino, diventato un tratto stradale a ostacoli, tanto da far sollevare una particolare protesta lo scorso maggio: una marcia a passo d’uomo nella statale che attraversa la vallata casentinese. E chissà che quelle scelte poco popolari non abbiano scardinato alcune amministrazioni roccaforte della sinistra, come il comune di Bibbiena, dove le recenti elezioni hanno incoronato un sindaco di centrodestra. «Sugli autovelox abbiamo fatto la campagna elettorale della vittoria 5 anni fa», racconta Ferri, sindaco uscente del centrosinistra. Sembrò che ai cittadini fosse piaciuta l’idea di far rallentare improvvisamente le auto all’ingresso del paese, tanto che ai tempi il centro sinistra vinse con un plebiscito popolare. Poi forse a finire sotto i flash sono stati gli stessi cittadini che oggi esultano per la scelta del prefetto Montanaro e hanno regalato la poltrona di sindaco al candidato del centrodestra. Se Bibbiena all’apice dei flash riscuoteva 300 mila euro, la piccola Montevarchi, con i suoi 5 autovelox, costava ai passanti occasionali e non, circa 320 mila euro l’anno.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
fuori norma e posti a breve distanza
l'uno dall'altro. “Multe legittime solo
se contestate subito dalla municipale”
DIEGO D'IPPOLITO
AREZZO
Sono bastati pochi sacchi neri e qualche corda al prefetto di Arezzo, Salvatore Montanaro, per oscurare 56 dei 59 autovelox piazzati lungo le strade della provincia. Una decisione che ha suscitato nell’opinione pubblica pareri discordanti. All’esultanza dei cittadini, si è unito il coro di sì degli amministratori dei comuni interessati al provvedimento. Un sì perentorio, contro una politica di bilancio che fa troppo affidamento sulla posta che recita l’intestazione: «autovelox». Un fiume di reazioni che ha colto di sorpresa persino il prefetto Salvatore Montanaro, che come racconta ha agito solamente «nel rispetto delle regole». Ovvero: nel decreto di deroga alla contestazione immediata della multa, non rientra nessuno o quasi degli autovelox installati nel territorio provinciale. E’ utile ricordare che un autovelox può essere montato stabilmente, solo se è possibile vedersi contestata la multa in diretta. «Periodicamente – spiega il prefetto – eseguiamo una ricognizione e monitoriamo attentamente tutte le strade della provincia. A settembre la nostra ricognizione è ripartita, sapendo che dovevamo tenere conto dei 1300 ricorsi giunti in un anno».
Sono i ricorsi dei cittadini che non avevano alcuna intenzione di pagare, fino a portare i comuni di fronte al giudice di pace. Un campanello d’allarme che ha fatto sobbalzare il prefetto, che da solo un anno ha preso servizio nella piccola cittadina aretina. «Abbiamo chiesto ai Comuni di informarci sulla dislocazione delle macchinette e di illustrarci se rispettassero o meno il decreto in deroga alla contestazione immediata». In qualche modo i Comuni sono stati spinti ad auto-accusarsi, perché le risposte dovute al prefetto sono risultate ammissioni di mancato rispetto delle regole. Regole che tra l’altro, non sono nemmeno troppo stringenti: «Le strade – continua il prefetto – devono essere di tipo “b” o “c“ ovvero: urbana a scorrimento veloce o extraurbana. In secondo luogo, devono essere rispettati gli indici d’incidentabilità», ovvero le strada non devono risultare troppo insidiose. Condizioni assenti in 56 casi su 59. E allora non è rimasto altro che disattivare gli apparecchi e aspettare che strade di campagna diventino per magia a scorrimento veloce.
«Ci vorrà del tempo - aggiunge Montanaro - perché queste condizioni siano rispettate». Rimane tuttavia un interrogativo: perché questi apparecchi sono stati montati se non rispettavano le normative? Sull’argomento il prefetto Montanaro glissa, perché sarebbe necessario rivedere l’operato di chi lo ha preceduto. Intanto negli anni in cui Montanaro lavorava a Catanzaro, nella Toscana dai paesaggi incantevoli, nella meravigliosa vallata casentinese, gli amministratori hanno piazzato autovelox ogni 6 mila abitanti. Ora quegli stessi comuni sono i maggiormente interessati nella vicenda o meglio, i maggiormente penalizzati.
Innanzitutto l’alto Casentino, diventato un tratto stradale a ostacoli, tanto da far sollevare una particolare protesta lo scorso maggio: una marcia a passo d’uomo nella statale che attraversa la vallata casentinese. E chissà che quelle scelte poco popolari non abbiano scardinato alcune amministrazioni roccaforte della sinistra, come il comune di Bibbiena, dove le recenti elezioni hanno incoronato un sindaco di centrodestra. «Sugli autovelox abbiamo fatto la campagna elettorale della vittoria 5 anni fa», racconta Ferri, sindaco uscente del centrosinistra. Sembrò che ai cittadini fosse piaciuta l’idea di far rallentare improvvisamente le auto all’ingresso del paese, tanto che ai tempi il centro sinistra vinse con un plebiscito popolare. Poi forse a finire sotto i flash sono stati gli stessi cittadini che oggi esultano per la scelta del prefetto Montanaro e hanno regalato la poltrona di sindaco al candidato del centrodestra. Se Bibbiena all’apice dei flash riscuoteva 300 mila euro, la piccola Montevarchi, con i suoi 5 autovelox, costava ai passanti occasionali e non, circa 320 mila euro l’anno.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp